Regesti dei Libri reformationum (1467-1503)

S923
Camera
sola registrazione
1503
07
12
LR X, c. 93v.
[00] Fabrizio Colonna, il conte di Popoli e il conte di Montorio Ludovico Franchi sono arrivati ieri nel contado, precisamente a Fossa; Grechetto caposquadra del conte Franchi è arrivato alle porte della città e, trovando chiusa porta Bazzano, è entrato da porta Paganica; si è presentato ai Signori «con multa piacevolecza, senza scandolo alcuno» e gli è stata data una stanza in casa dei figli di Leonardo di Colantonio, cioè a Grechetto e a quattro compagni; tutti costoro e il conte erano «genti» dei re di Spagna, di cui Fabrizio Colonna era luogotenente generale delle province d'Abruzzo; nello stesso giorno è entrato in città Giovangiorgio di Biagiuccio, soldato del conte Franchi, ed è andato al palazzo della Camera, dove c'erano il Camerlengo e tre dei Cinque, perché due erano fuggiti o si erano nascosti per l'entrata di queste genti d'armi; trovandoli nella stanza che dà sull'orto di fronte a Santa Margherita, Giovagiorgio è entrato con la spada sguainata e ha ammazzato subito Bartolomeo di Lico Camerlengo, mentre gli altri Signori sono fuggiti e si sono nascosti; saputolo, il conte Franchi giunse in Aquila la notte seguente e fece picchiare e impiccare Giovangiorgio alle finestre di quella stessa stanza; il giorno seguente, prima che entrassero Fabrizio Colonna e il conte Franchi, sono state innalzate le bandiere delle maestà cattoliche, con molto giubilo, allegria, feste e invocazioni «de Spagna Spagna» per tutta la città, e prima sono state benedette ed è stata cantata messa nella cattedrale; a tutto ciò era presente monsignor messer Niccolò Lucentino dei PIccolomini, vescovo di Penne e Atri, e il Signore Giovanbattista di Giuliano di Marino di Buccio ha portato le bandiere per tutta la città
SPAGNOLI