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S831
Dodici
1501
08
20
[01] «De sindicando et solvendo domino Marino Minerva capitaneo»: l'ex capitano Marino Minerva chiede di essere sottoposto a sindacato, di computare il suo salario, di pagarglielo e di assicurargli l'uscita dalla città; si rimette per tutto ai Signori; si decida se defalcargli qualcosa, non avendo egli una famiglia [02] «De agendis pro mittendo oratore ad Regem Christianissimus»: nella scorsa assemblea si è decretato di inviare un oratore in Francia per la conferma delle grazie e dei privilegi; si decida se convocare i dottori e i notai per confezionarli; l'oratore eletto è Michele Zeccherio; si decida se inviare qualcuno al signore di Ubigni per conoscerne l'autorità e perché ottenga lettere, se necessario
S832
Dodici officiali e altri consiglieri
1501
08
25
[01] «De adventu illustrissimi domini Viceregis»: si decida se pagare il vitto al vicerè e ai suoi oppure se donargli argento o seta, tenendo presente quanto è stato donato dai Sulmonesi, per non essere da meno [02] «De pecuniis inveniendis»: non trovandosi il modo di reperire il denaro, soprattutto perché il vicerè arriverà oggi o domani, si chiede come poter fare; alcuni cittadini hanno mostrato ai Signori che si può rescindere la vendita della gabella della stoffa, venduta a 300 ducati, prezzo minore dei soliti 600 e più; esigendo la comunità, due terzi dell'introito andranno alla comunità e il restante al primo compratore [03] molti cittadini hanno avuto in casa coloro che sono venuti finora, e forse avranno anche coloro che verranno; dovendo sostenere delle spese, si valuti se pagarli in modo da non subire «incommodo» [04] i medici vogliono sapere se saranno condotti dalla comunità [05] il compratore della bilancia chiede di scomputare qualcosa dal prezzo di acquisto, sostenendo di aver ricevuto danno nell'esercizio dell'ufficio e dell'amministrazione a causa delle guerre
S833
Dodici e officiali
1501
08
27
[01] «Circa interessem Cherubini in receptione gabelle»: Cherubino di Davide ha qualche interesse nella gabella della stoffa, come figura da patenti in cui si dice che la gabella sarebbe dovuta andare nelle sue mani, alla fine del tempo attribuito a Paolo di Giacomantonio; essendo la gabella tornata nella mani della comunità, chiede un provvedimento per non essere danneggiato [02] «Reverendus dominus episcopus sulmonensis receptus in civem»: il vescovo di Sulmona, messer Prospero dei Rustici romano, ha visitato i Signori chiedendo cittadinanza
S834
Dodici officiali e altri consiglieri
1501
08
30
[01] «Circa rem civium recipientium armigeros»: sono giunte lamentele per la nuova lista sull'accoglienza delle genti d'armi; gli ospitati chiedono agli ospiti di fare spese per loro
S835
Dodici e officiali
1501
09
02
[01] «De carnibus»: sono giunte lamentele per il fatto che nel macello si fa carne di pecore «non tenentese» e altre carni insane; pertanto si deve fare l'«assectus» della carne e di altri prodotti commestibili [02] «De eo quod Vicerex querit mittere capitaneum et alios officiales»: il vicerè vuole eleggere il nuovo capitano e i militi «et francigenas ponere»; gli sono stati mostrati i privilegi aquilani, con la speranza che li osservi [03] «De solutione tertii augusti et aliarum; de solvendis carlenis 15 singulis annis»: il tesoriere ha intimato il pagamento del terzo di agosto, secondo la richiesta della corte per il pagamento di 15 carlini e grani (non specificato) a fuoco per ogni anno [04] sul denaro per la spedizione degli oratori al re
S836
Dodici
1501
09
04
[01] «Super rem Nannaugustini et notarii Berardini»: Nanni Agostino Camerlengo passato, notar Berardino e colleghi subiscono «molestia et vexatione per curiam Francorum», su istanza dell'araldo del re, per minacce a lui fatte in questa città dai Signori predetti; l'araldo è sfuggito a malapena alla morte e ci sono lettere che incolpano i Signori; essi godranno della tutela pubblica ma, «proponente curia», sono tenuti «ad penam capitis» e obbligati a versare una fideiussione di 3.000 ducati a testa; la corte non desiste dall'agire contro di loro, che posti in giudizio chiedono ai Signori di raccomandarli e difenderli presso la corte, per l'onore della magistratura che ricoprivano; «et cum de bono opere quod operati sunt non debent lapidari»
S837
Dodici
1501
09
09
[01] sulle lettere di messer d'Ubigni [02] il castellano di Forca di Penne chiede una dilazione per gli affari di quella fortezza [03] sul pagamento dell'ex capitano [04] sulla revisione dei conti [05] sulle lettere del tesoriere con le quali chiede il pagamento [06] (sulla gabella dello zafferano)
S838
Dodici e officiali
1501
09
10
[01] «Iterum de salario capitanei preteriti»: il capitano è stato assolto dal sindacato e nulla è stato intentato contro di lui, quindi pare ingiusta la riduzione a 100 ducati; per la riduzione si dice che il capitano non aveva una famiglia, ma egli si scusa di non averla trattenuta perché senza il pagamento non poteva; si dice che è stato negligente nell'amministrazione dell'ufficio e a tutti è noto in che modo ha potuto amministrare [02] «De gabella croci resummenda»: si decida se dare esecuzione alla decisione di riprendere la gabella dello zafferano nelle mani della comunità [03] «De oratore Neapolim mittendo»: si decida se inviare un altro oratore a Napoli, dotato di accompagnatori, e si stabilisca come trovare i soldi per la spedizione [04] (sull'elezione di revisori)
S839
Dodici
1501
09
14
[01] «De salario revisorum computorum»: si stabilisca il salario dei revisori; essi chiedono inoltre una commissione per il lavoro da svolgere; si decida se far loro rivedere i conti dalla guerra dei baroni al presente [02] «De pretio monetarum»: i Francesi chiedono la modifica delle monete
S840
Dodici
1501
09
17
[01] «De requisitione Civitatis Sancti Angeli»: Città Sant'Angelo ha chiesto di essere accolta «in federationem, tutelam et potestatem», secondo i capitoli conclusi e stipulati in precedenza, dei quali si dà lettura