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S841
Dodici e altri consiglieri
1501
09
18
[01] «Circa rem Furce Pinne»: sulle difficoltà nel prendere possesso della fortezza di Forca di Penne (incompleto)
S842
Dodici
1501
09
24
[01] «De breve pontificis pro restitutione pecudum Federici de Viterbio»: il papa ha inviato un breve per chiedere la restituzione delle pecore di Federico da Viterbo, rubate a Castel del Monte; dopo la risposta aquilana, il pontefice ha ordinato un procuratore «ad nos»; L'Aquila e il vicerè hanno offerto giustizia; il papa ha inviato un altro breve in cui si meraviglia della risposta e confuta le scuse, esortando di nuovo alla restituzione, avanzando minacce [02] «Requisitio instrumentorum bellicorum per viceregem»: il vicerè ha chiesto l'invio degli strumenti bellici aquilani, cioè (non specificati), da inviarsi a Ortona a spese della città, con la promessa di restituirli; della promessa si è fatto garante Girolamo Gaglioffi
S843
Dodici
1501
09
30
[01] «De fabricandis instrumentis bellicis»: si decida se fabbricare alcuni strumenti bellici «pro honore et utilitate civitatis»; si devono porre uomini alla realizzazione, tenendo i conti delle spese; il vitto è offerto da Girolamo Gaglioffi; si può cominciare a fondere un cannone; questi strumenti si realizzeranno in località San Tommaso e se necessario in altro luogo più adatto; è opportuno spendere qualcosa [02] «De facienda munitione frumentorum»: si chiede di agire sui «civibus potentioribus» perché si faccia una scorta di frumento «cum aliqua recognitione beneficii»
S844
Dodici
1501
10
02
[01] «De requisitione solutionis tertii augusti»: il tesoriere ha chiesto di pagare il terzo di agosto, con lettere minatorie e ingiuntore del vicerè; ha affermato di avere un cedolario della corte da cui risulta che la città deve pagare per 5.205 fuochi; i Signori hanno risposto che credevano di aver già pagato il terzo, in tutto o in parte, e che speravano di ottenere grazia; il tesoriere insiste, si decida cosa fare
[02] «De capitaneo futuro querente novam dilationem»: il futuro capitano chiede un'altra dilazione e suo fratello è venuto chiedendo di sostituirlo nell'ufficio [03] «Iterum de frumentis»: si è stabilito che i cittadini sono liberi di avanzare offerte; si decida se stabilire diversamente
S845
Dodici e altri consiglieri
1501
10
03
[01] «Iterum de requisitione solutionis tertii augusti»: il tesoriere non è contento di quanto decretato; chiede il pagamento del terzo di agosto o la promessa di pagamento a 15 giorni, se non si ottiene grazia
S846
Dodici officiali e altri consiglieri
1501
10
10
[01] «Circa reditum reverendi domini episcopi nostri»: si dà lettura di lettere del vescovo con le quali comunica il suo prossimo ritorno, come richiesto per lettera dai Signori; il vescovo chiede un sussidio «de introitibus suis» in modo da potersi provvedere più velocemente; i Signori hanno fatto il provvedimento, con il capitolo e i capiquartiere «ecclesiarum», per il sussidio
[02] «De electione capitanei»: si dà lettura di lettere degli oratori «de bonis novis» e sull'elezione del nuovo capitano; è inviata una nomina di altri due per l'elezione, «ne discedamus ab ordine capitulorum nostrorum»
[03] «Decretum super frumentis»: si illustra il provvedimento dei Signori per avere abbondanza di frumento prima che ne aumenti il prezzo; ai cittadini è stato richiesto di acquistarne «libenter»; i Signori hanno bandito una provvigione di un ducato per carro di frumento introdotto in città
[04] «De condutione medicorum»: si decida se assumere medici, avendo diversi cittadini mostrato ai Signori che i poveri si lamentano di non poterli pagare, la qual cosa va a detrimento della città; si decida se assumerne di forestieri o cittadini e con quale salario
[00] si dichiara che non è opportuno perdere tempo su quanto esposto sopra, a parte la questione della conduzione dei medici
S847
Dodici e conte di Montorio
1501
10
12
[01] sull'assunzione dei medici e del loro salario [02] sulle monete
S848
Dodici officiali e altri consiglieri
1501
10
29
[01] «De mittendo oratorem ad christianissimam maiestatem et de creando sindicum ad prestandum homagium Neapolis»: uno degli oratori, Pierantonio Camillo, è tornato da Napoli riferendo che la corte non intende provvedere a nessuna delle cose aquilane se prima non si giura omaggio di fedeltà; si chiede il pagamento della pena per non averlo fatto immediatamente, all'arrivo dell'araldo o dell'esercito regio nel territorio aquilano, innalzando il vessillo regio; si fa presente che la città di Napoli ha pagato 100.000 ducati per la stessa ragione, ma a L'Aquila si richiede una pena minore; si paghi o si costringeranno a pagare coloro che erano «in magistratu» al tempo dell'arrivo dei francesi;
S849
consiglio generale
1501
10
31
[01] «Confirmatio sindici ad prestandum homagium ut supra»: si chiede conferma dell'incarico di sindaco a Michele Zeccherio per il giuramento di fedeltà, da farsi nelle mani del vicegerente e luogotenente regio generale, in nome di tutta la città
S850
Dodici e officiali
1501
11
03
[01] «De solutione tertii augusti»: il tesoriere chiede il pagamento del terzo di agosto, come promesso in ottobre [02] «De restitutione pecuniarum pro parte domini Iacobi de Sinibaldis»: il procuratore di messer Giacomo dei Sinibaldi romano, già conte di Loreto, ha richiesto la restitutione del denaro prestato alla comunità, come da patenti [00] dopo le riformagioni, si dà lettura di lettere di Michele Zeccherio oratore in Napoli, nelle quali fra l'altro si parla del dono richiesto dal vicerè e da altri curiali