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S851
Dodici e conte di Montorio
1501
11
15
[01] «Super requisitionem solutionis tertii augusti»: essendo scaduti i termini della promessa senza ricevere la grazia e insistendo il vicerè per il pagamento del terzo di agosto in denaro, si chiede come poter trovare il denaro per pagarne almeno la metà
S852
cerna
1501
12
05
[01] «Super petitione possessionis sicle et officii magistri actatus»: un napoletano è arrivato chiedendo il possesso della zecca, per vigore di un privilegio regio, e ha incaricato dell'esecuzione il capitano; inoltre un monaco francese ha chiesto per conto di un altro francese l'ufficio di mastrodatti, commissionando sempre al capitano; costui preme per portare a termine entrambi i compiti e per questo è stata convocata una concio dei Dodici e di altri cittadini che si è tenuta il venerdì precedente, durante la quale si è chiesto come agire, perché tutto questo va contro le grazie e i privilegi della città; essendo la questione della massima importanza, si è stabilito di trattarla in un'assemblea più numerosa, che è questa
S853
Dodici
1502
01
05
[01] sono tornati da Napoli Michele Zeccherio oratore e Girolamo Gaglioffi conte di Montorio; Michele riferisce di aver prestato giuramento e che le cose della città a lui commissionate sono a buon punto, a meno che la conclusione non sia impedita dalla relazione fatta contro la città da quel monaco venuto in Aquila per prendere possesso dell'ufficio di mastrodatti, parsa acerba al vicerè e luogotenente generale; essendo poi arrivato Girolamo, probabilmente la faccenda andrà per il meglio; Girolamo stesso riferisce del buon lavoro fatto da Michele e dell'ostacolo frapposto dal monaco; egli ha però lavorato perché la città ottenesse grazie; la corte ha decretato di esigere qualcosa da L'Aquila, com'è stato fatto con altre città, soprattutto Napoli per 100.000 ducati e Capua per 4.000; e L'Aquila deve pagare tanto più perché «princeps est in Aprutio», non tanto perché ha tardato a darsi al re francese, quanto perché apparirà grata; probabilmente si chiederà una somma maggiore, pari a 6.000 ducati d'oro
S854
cerna
1502
01
06
[01] si ripetono le relazioni e si pone la questione dell'imposizione per avere il denaro per la corte, specie in questo momento in cui non sono previste imposizioni ordinarie e il tesoriere sollecita il pagamento
S855
Dodici e conte di Montorio
1502
01
09
[01] (sul modo di trovare il denaro per la multa)
S856
Dodici
1502
03
04
[01] «De frumentis»: si decida se fare scorta di frumento, poiché il prezzo sta lievitando di giorno in giorno; non si può farla tanto sollecitamente «quin extrahatur» [02] «De peregrinis»: il grande afflusso di «esteri» e forestieri aumenta la penuria di frumento; si decida se provvedere affinché almeno coloro che sono giunti da un certo tempo «infra licentientur», poiché potrebbe essere utile affinché la città non venga contaminata dalla peste, come si teme in questo anno
S857
Dodici e officiali
1502
03
08
[01] «De petentibus transitum frumentorum»: la terra della Montagna ha chiesto spesso al vicerè e a L'Aquila di poter estrarre o far passare frumento, sapendo che questo cade «in preiudicium civitatis»; non si può rifiutare alla terra e ai regnicoli il passaggio; il vicerè ha disposto un'inquisizione sulla quantità di frumento posseduta nella terra, per poter capire se può concedere licenza di vendita e di passaggio; il vicerè ha chiesto che sia un cittadino aquilano a compiere l'ispezione
[02] «Non positum»: il tesoriere chiede il pagamento delle soluzioni in moneta aurea e argentea del regno; i depositari ne hanno ricevute di differenti e non le hanno potute rifiutare
[03] «De ducatis C mittendis domino Traiano oratori»: sul modo di trovare i 100 ducati previsti in colletta per Traiano oratore e sul modo di inviarglieli
[04] «De conducendis medicis»: nella colletta sono previsti 225 ducati per l'assunzione dei medici; si decida se siano cittadini o forestieri, quanti e chi; si tenga presente che sta arrivando il tempo delle malattie e i poveri non hanno modo di pagare i medici
[05] «De oratore quesito mittendo in Basilicatam»: il vicario e luogotenente generale ha chiesto l'invio di un oratore in Basilicata «ad dirimendum et dividendum Regnum inter christianissimum Regem et Regem Castelle vel Hispanie, quorum sceptra vigent in hoc Regno»
[06] «De provisione frumentorum»: si decida se inviare in Puglia, tramite i cittadini aquilani che stanno per recarvisi, e fare un fondaco sia loro sia nostro, in città
[07] «De pretiis carnium»: i macellai chiedono di cambiare il prezzo della carne
S858
Dodici
1502
03
21
[01] il commissario regio è arrivato in città chiedendo il pagamento dei 6.000 ducati promessi, senza alcuna dilazione, altrimenti ordinerà a dieci cittadini fra i più ricchi di seguirlo a Napoli; essendo la cosa un disonore che i cittadini siano condotti in quel modo, si decida cosa fare; il commissario ritiene che il denaro si può prendere a interesse e si è offerto in nome della corte di pagare con ogni interesse spettante per il reperimento del denaro
S859
Dodici officiali e altri consiglieri
1502
03
28
[01] «Decretum super solutione trium milium ducatorum»: come detto nel registro precedente, è giunto Vincenzo Pappacoda di Napoli commissario regio per chiedere i 6.000 ducati promessi, con la minaccia di inviare sia i depositari sia alcuni cittadini a Napoli «sub gravissimis penis»; ha già fatto fare il mandato per i depositari dall'araldo [02] sulle lamentele dei macellai per il prezzo della carne
S860
Dodici
1502
04
01
[01] «De re Rocche de Medio»: alcuni uomini di Rocca di Mezzo sono stati detenuti per alcuni giorni per la pena alla quale furono condannati i Roccani; costoro sono ora richiamati alla riduzione all'obbedienza della città, ma chiedono la liberazione dei prigionieri; i Signori non intendono liberarli