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S861
Dodici e conte di Montorio
1502
04
02
[01] «Iterum super solutione trium milium ducatorum poste reditum oratoris cum gratia ex Gallia»: al suo ritorno, Traiano Casella oratore ha riferito che il re ha concesso una grazia per i 6.000 ducati, con lettera diretta al luogotenente generale; tuttavia è stata fatta la promessa di pagamento e un'obbligazione per 3.000 ducati a Vincenzo Pappacoda commissario; tuttavia non si deve incorrere nell'odio del luogotenente, per il quale bisogna passare e che «difficillime tractus fuerit» a questa somma avendone chiesta una maggiore, perché si è inviato un oratore in Gallia come se si diffidasse della sua grazia per le cose aquilane
S862
Dodici e conte di Montorio
1502
04
06
[01] «De pecuniis pro domino Traiano oratore»: si deve trovare il denaro per la missione di Traiano a Napoli; si ricorda che per quella in Gallia sono stati previsti 100 ducati, che non sono stati ancora pagati [02] «De gratificatione pro domino Traiano Pappacoda»: si decida se fare una gratificazione a messer Traiano Pappacoda consigliere regio e uomo della massima autorità, benefattore della città, soprattutto per il favore nelle cose aquilane [03] «De salario domini Capitanei»: il capitano Loise Macedonico chiede il pagamento di un salario di 100 ducati al mese, come per i predecessori, rispetto ai quali egli non si ritiene inferiore [04] sulla faccenda del collegio dei notai che chiedono «poni in instructionibus»
S863
Dodici e conte di Montorio
1502
04
10
[01] «Circa provisionem frumenti de qua scriptum est comiti Matere»: si è scritto a messer Giovancarlo conte di Matera perché per opera sua si possa avere qualche quantità di frumento, fino a cento carri; messer Giovanmartino ha mandato per la trattativa, secondo l'intenzione del conte che è (non specificato) [02] «Iterum super salarium magnifici domini capitanei»: secondo la reformatio della precedente assemblea, l'attribuzione dell'onore al capitano deve passare per una via diversa dall'aumento del salario; essendo stato dato troppo alla persona che per prima ha ricevuto tale onore, il capitano adesso è deluso; si decida cosa fare
S864
Dodici officiali e altri consiglieri
1502
04
12
[01] «Petitio artis lanifici pro habenda aqua»: l'Arte ha chiesto di poter avere acqua senza andare a discapito dell'università, considerando che «ea maxime indiget» [02] «Pro nova episcopi electione»: durante la discussione sono state rese note lettere scritte a Girolamo Gaglioffi da Roma da parte del cardinale Orsini «domesticum», nelle quali si dice che ci sono diversi competitori per l'episcopato aquilano; la città deve provvedere celermente all'invio di un oratore per veder esauditi i suoi desideri [03] sono giunte lettere del vescovo Cantelmi a Girolamo, con le quali si esortano i signori delle pecore a portare denaro in Puglia per il pagamento della fida
S865
Dodici officiali e altri consiglieri
1502
04
15
[01] «Circa requisitionem VIm ducatorum et solutionis fiscalium omnium»: si illustra di nuovo la composizione fatta per il pagamento dei 6.000 ducati, contro gli 80.000 che intendeva chiedere la corte, ridotti grazie all'intervento del conte di Montorio; inoltre si era fatta promessa di pagamento di 3.000 ducati a Vincenzo Pappacoda; è giunto il vescovo Cantelmo, governatore regio di Abruzzo, e ha chiesto il pagamento integrale dei 6.000 ducati e della colletta dell'anno presente; nel frattempo Triano Casella è stato inviato a Napoli a mostrare la grazia ottenuta e a trattare con destrezze le cose aquilane, con la speranza che ottenga grazia; si decida cosa fare con il vescovo [02] a suo tempo si è scritto al cardinale Orsini, che chiede di inviargli un oratore
S866
Dodici officiali e altri consiglieri
1502
04
15
[01] «Iterum de solutione predicta»: Girolamo Gaglioffi ha ottenuto risposta dal governatore e dal tesoriere, che vogliono che la comunità paghi i 3.000 ducati e, qualora ottenga grazia per l'inserimento nelle soluzioni ordinarie, protesti; si deve pagare il residuo del terzo di agosto che ammonta a 700 ducati «et non fiat mentio secundum cedularium»
S867
Dodici e altri consiglieri
1502
04
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[01] si riferisce tutto ciò che è stato fatto con il governatore di Abruzzo, che «ultimo et peremptorie» vuole il pagamento integrale dei 3.000 ducati e dei terzi di Natale e Pasqua, altrimenti obbligherà alcuni cittadini al pagamento e altri a seguirlo dove andrà
S868
Dodici e conte di Montorio
1502
04
19
[01] «De croco empto et minori pretio vendito»: per il pagamento dei 3.000 ducati, i depositari avevano acquistato una certa quantità di zafferano per poterlo poi rivendere; l'acquisto è avvenuto a 12 carlini la libbra e non può rivendersi a più di 11 carlini, il che comporta una perdita di circa 80 ducati fra i due depositari, che non avevano capito che spettava a loro l'interesse
S869
Dodici
1502
04
22
[01] «Super litteris reverendissimi domini cardinalis Sancti Georgii de ablatis pecudibus Federici viterbiensi»: si dà lettura di lettere del cardinale di San Giorgio camerlengo sulla restituzione senza soddisfazione delle pecore di Federico di Bitonto, trafugate presso Castel del Monte; il cardinale minaccia di rilasciare rappresaglie, già concesse, se non si provvede entro quindici giorni; le lettere sono arrivate il giorno 20
S870
Dodici e altri consiglieri
1502
04
24
[01] «De eadem re»: si decida se rispondere nel modo seguente al cardinale e a Federico: «che quando el processu qual se pretende essere facto in questa cosa se vedesse esse iusto che la communita de iustitia fosse obligata ad alcuna restitutione che in quisto casu la iustitia habia loco; altramente che li delinquenti habiano ad patire secundo che de rasione fossino tenuti»