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S871
Dodici officiali e altri consiglieri
1502
04
26
[01] «Super obitum magnifici domini Camerarii domini Pierantonii Camilli»: il 25 aprile è spirato il Camerlengo Pierantonio Camillo; si decida se impiegare denaro per fargli il funerale
[02] «Super electionem sindici Romam mittendi ad defendendum causam communitatis cum Federico»: nell'assemblea precedente si è decretato di chiedere ai viterbesi un processo; non si è fatta nessuna determinazione con Federico e perciò è andato via
S872
consiglio generale
1502
04
27
[01] «Confirmatio in consilio generali»
S873
Dodici e conte di Montorio
1502
05
02
[01] «Super litteris domini Traiani oratoris»: si dà lettura di lettere di Triano Casella oratore, nelle quali si riferisce che, avendo egli un «manigio» con un uomo importante della corte, ha ottenuto che per il pagamento dei 6.000 ducati si possano praticare due vie: i 3.000 ducati pagati siano scontati nelle soluzioni ordinarie e i restanti non si paghino, oppure si paghino i restanti e siano scontati tutti i 6.000; se l'operazione va a buon fine, bisogna fare una veste da 60 ducati a quest'uomo; chiede l'invio immediato del denaro, che rispedirà subito indietro qualora non si ottenga nulla; per i privilegi, gli è stato chiesto di presentare la collezione completa, aggiungendo i capitoli firmati da messer Michele a quelli portati da lui; i capitoli non decretati andranno decretati [02] «Ad pestem»: si valuti se prendere qualche provvedimento contro la peste, che c'è in vari luoghi
S874
Dodici officiali e altri consiglieri
1502
05
08
[01] «Circa pretia carnium et aliarum rerum»: si deve dare ordine all'«assectus» delle cose commestibili, soprattutto carne e pesce
S875
Dodici e altri consiglieri
1502
05
12
[01] «Iterum de pretio carnis»: i macellai non vogliono fare carne al prezzo stabilito; ci sono lamentele per la mancanza di carne; alcuni hanno detto che sarebbe bene comprimere la «laniorum pravitatem»
S876
Dodici e officiali
1502
05
16
[01] «Iterum de pretio carnis agnine»: i macellai non rispettano l'accordo, non facendo carne e provocando le lamentele di tutta la città [00] al suo ritorno, l'oratore Traiano Casella riferisce su quanto ha ottenuto e mostra la firma o copia della firma dei capitoli; non ha potuto ottenere di non pagare i 3.000 ducati restanti, che vanno pagati per 1.000 ducati al mese a partire da settembre, oppure integralmente a novembre; ma la somma non sarà scomputata nelle soluzioni fiscali, ma il vicerè ha promesso molte cose a beneficio della città
S877
Dodici
1502
05
22
[01] «De credentiario in sicla»: si decida se coniare moneta fino a 500 ducati di sestini bronzei e se porre nella zecca un credenziere a nome della comunità «ut videamur continuare aut recuperare ipsius possessionem» [02] «De electione futuri capitanei»: l'attuale capitano si trova nel secondo semestre di esercizio e «non est ante tempus providere de successore»; si decida se scrivere al luogotenente regio per l'elezione e per l'osservazione dei privilegi aquilani, che prevedono la nomina di tre persone, che sono messer Pierdonato dei Chitani dei Cesi «aliter electus», messer Cesare di Valignano di Chieti e messer Giovanraniero dei Ranieri di Norcia; si supplichi in favore di Pierdonato, che era già stato eletto ma non era potuto venire perché, essendo senatore, non aveva avuto licenza dal sommo pontefice
S878
Dodici e altri consiglieri
1502
05
29
[00] «Relatio facta per notarium Pascalem Romam destinatum»: il sindaco Pasquale di Tione riferisce che le rappresaglie sono sospese e la causa procede, ma nel frattempo avrà mandato a chiedere favore contro gli «habentes pecudes suas», come gli è stato promesso; egli intende fare «summarie», tuttavia insiste nella difesa aquilana e ha costituito un procuratore per la difesa, messer Niccolò di Parma e suo figlio, che ha parlato molto con notar Pasquale e desidera avere una mula da questa provincia
[01] «Iterum super siclam»: è fatta la medesima propositio sulla zecca
[02] sull'invio di un oratore a Napoli per la spedizione dei privilegi e la chiarificazione dell'incorporazione di Antrodoco; ma prima bisogna ispezionare i privilegi da mandare; si decida se inviare Giovanni di Giuliano di Antonello
[03] «De petitione Gregorii depositarii»: Gregorio di notar Marino depositario chiede se può mandare a riscuotere un milite in suo nomine, con la stessa provvigione destinata agli altri commissari
S879
Dodici
1502
06
06
[01] si ripete quanto è stato fatto a Roma da notar Pasquale; bisogna trovare denaro da inviare al procuratore nella causa «ne propterea pereat» [02] si dà lettura di lettere del duca «Valentinensis» e di Antonio di Mantico, che chiede la soluzione del debito della comunità, minacciando di procedere a rappresaglie e interdetto se non si paga senza dilazione
S880
Dodici e altri consiglieri
1502
06
15
[01] «Super litteris illustrissimi domini ducis de Nemus»: si dà lettura di lettere del duca «Nemosii», luogotenente regio e vicario, dirette al conte di Montorio, con le quali si comunica che sta arrivando nella provincia, «hostiliter», il conte di Popoli con alcuni Camponeschi; esorta pertanto a provvedere
[02] «Pro excellente domino Rogerono comite Celani»: il conte Rogerone di Celano ha inviato qualcuno ai Signori chiedendo che la comunità voglia «res suas et statum accipere in protectionem»
[03] «De sindicatu executorum capitulorum»: si decida se punire gli esecutori passati per gli errori commessi, come da sindacato