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S911
cerna
1503
05
10
[01] nei giorni scorsi si è tenuta una cerna molto numerosa in cui si è stabilito che per i bisogni della comunità, non trovandosi altro modo, si sarebbe venduta la gabella dello zafferano
[02] è giunta una lettera dal gran cancelliere e dalla Sommaria con cui si concede piena autorità e potestà perché la città possa liberamente spendere il denaro della corte per beneficio e stato del re, della città e di tutta la provincia; si deve trovare il denaro nel modo migliore
[03] (sulla situazione della città)
[04] il conte di Montorio aggiunge che bisognerebbe mandare due cittadini a Sulmona, a Chieti, a Penne, a Città Sant'Angelo e in altre terre perché stiano fermi nella fedeltà al re
S912
Dodici e altri consiglieri
1503
05
12
[01] il capitano chiede licenza per un mese perché è malato e vuole poi tornare; si decida se concedendo la licenza va sottoposto a sindacato
S913
Dodici e altri consiglieri
1503
05
22
[01] si è diffusa di nuovo la peste in città, quindi bisogna predisporre un medico, dei «soprastanti» e dei becchini, e far fronte a tutte le necessità
S914
cerna
1503
05
25
[01] il cancelliere narra quanto accaduto al vicerè e quanto i Signori si siano adoperati per conoscere i progressi dei nemici e chiamare gente d'armi, cavalieri e fanti, a spese del re e della corte; e questo sebbene i Signori abbiano inviato un oratore a Roma presso gli oratori del re per avere gente d'armi, per servizio del re e per pace e quiete della città e di tutta la provincia; non tanto perché mandassero gente d'armi, ma la persona del signor Fracasso (di San Severino), per cui c'è bisogno di denaro; si chiede se tassare i cittadini, rilasciando patenti per le imposizioni seguenti, oppure se imporre una piccola colta generale in città e nel contado
[02] è giunta da queste parti una certa quantità di castrati dei sulmonesi, che stanno per uscire dal regno, ed è bene trattenerli, venderli per il bisogno e fare cautele di pagamento entro il Natale prossimo su quello che dovranno pagare alla corte per la comunità
S915
cerna
1503
05
29
[01] il signor Fracasso annuncia buone nuove e chiede l'invio di un uomo a fuoco, per otto giorni, muniti di vettovaglie; a questo scopo un Signore di Forcona e uno di Amiterno devono occuparsi dell'organizzazione in modo che siano pronti per il 3 giugno; il Camerlengo aggiunge che i due Signori potranno verificare se c'è grano nel contado e farlo portare in città, a pagamento, e comunicare ai castelli e alle ville dov'è che passeranno Fracasso e le sue genti, in modo che mettano al sicuro le cose «subtili» e stiano in luoghi sicuri
S916
Dodici e altri consiglieri
1503
06
12
[01] Giovanbattista di Petricca della Pica e suo fratello Alessandro hanno chiesto ai Signori di assicurare e affrancere il loro bestiame grande e piccolo, sia cavallino sia bovino, e altre loro cose che sono in città e nel distretto; i Signori ritengono giusta la domanda e dovrebbero assicurarsi tutti i cittadini, comitatini e forestieri sottoposti all'autorità della città, qualora il conte Girolamo fosse d'accordo
[02] quando fu Camerlengo messer Pietro Paolo di Valle fu lasciata una certa quantità di grano nel castello di Monte Brittoli, non potendiso fare altrimenti; l'università del castello dice di essersi obbligata alla restituzione alla comunità, per mano di maestro Micuccio ferraro; si decida se inviare Micuccio a riprendere il grano, essendo il tempo; i Signori vogliono l'autorizzazione del consiglio, in modo da tutelarsi in caso accada qualcosa
S917
cerna
1503
06
15
[01] si dichiarano le spese fatte dalla città «per el stato et servitio» del re, comprendenti il terzo di Pasqua scontato, la gabella dello zafferano e la tassazione di alcuni cittadini e comitatini; non essendo sufficiente il denaro raccolto, si sono presi in prestito 2.000 ducati a Roma; i Signori e il conte hanno cercato di avere questo denaro e si è avuta risposta dal signore di San Severino che si sarebbe trovato e che la città, alcuni cittadini particolari e anche il clero aquilano, avrebbero dovuto obbligarsi verso i prestatori; i 2.000 ducati si potranno imporre nella prossima imposizione, con soddisfazione a Natale
[02] si propone di rifornire Rocca di Cambio attingendo dal fondaco della comunità
S918
cerna
1503
06
20
[01] è necessario trovare denaro per la gente d'armi, che è molta, vista la grande dimostrazione della città per lo stato e servizio del re; servono 800 ducati di carlini e si fanno leggere a Battista di Stroncone razionale le entrate e le uscite ad oggi, per un totale di 5.317 ducati pagati; si decida dove trovare gli 800
S919
cerna
1503
06
22
[01] la peste sta avanzando ed è quindi necessario provvedere ai luoghi e a un maggior numero di cittadini e «gubernatori» per arginarla; i Signori ritengono di dover creare quattro cittadini «de bona conditione» allo scopo, in primo luogo per cacciarli dalla città; si aggiunga un uomo che vada a cavallo per trovare i malati e vedere se manca loro qualcosa, provvedendo con le cose dell'ospedale maggiore; gli eletti siano pagati con salario decente, così come a coloro che sono già incaricati
S920
Dodici
1503
07
02
[01] la peste continua e si deve provvedere per arrestarla [02] il bargello della città non ha famiglia e non ci sono soldi per pagarne lo stipendio e le spese [03] alcune persone vogliono comprare dei beni che sono pervenuti alla comunità, che erano del capitano Fabrizio dei Riccardi, che fu condannato nel sindacato, e la comunità ha bisogno di denaro [04] si valuti se usare il denaro destinato alla riparazione degli acquedotti per combattere la peste, che è più importante, visto poi che i castelli della vallata chiedono aiuto